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BACC2012
MARINOFICOLA
Ceramica, stringhe, fascette in plastica, miniature umane sono componenti dei miei lavori scultorei: una sorta di visione virtuale del complesso sistema umano “photoshoppato” e zummato nella scultura. Non nascondo che l’aver vissuto a New York e l’essere entrato in contatto con realtà artistiche di questa città, l’aver provato la condizione della civiltà industriale e postindustriale e degli spazi/non spazi delle periferie estreme ha creativamente influenzato la mia riflessione intorno al concetto di luogo, paesaggio, natura, condizione umana che ho tradotto nelle mie opere con linguaggio onirico, astratto e spero a volte anche sorprendente. Ma le mie meditazioni intorno alla scultura partono dalla visione di un mondo lontano e surreale, stratificato in più dimensioni e frammentato su scale diverse. È l’universo che cerco di penetrare alla scoperta degli immensi microscopici mondi che abitano le particelle della stessa materia. Il mio lavoro è quindi “artificio architettonico”, un “fuori scala” tra la macro e la micro dimensione che attiva un gioco tra equilibrio e precarietà, tra leggerezza e gravità. Il risultato che inseguo? Un cortocircuito tra arte e vita, tra artificio e natura.
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