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BACC2014
IGINIOIURILLI

La scultura di Iginio Iurilli conferma l’esistenza di una estrema fragilità immateriale al di sotto della materia. Mentre la curva delle superfici piega l’esterno verso l’interno e mentre lo spazio fisico dimora entro lo spazio simbolico e viceversa, l’opera si mostra nel suo pieno “svolgimento”, immortalando il tempo di una gestazione, di una fioritura, di una marea. Ha un silenzio primordiale questa terracotta dalle superfici paragonabili al feltro, dalle fibre adamantine che restituiscono la piena morbidezza dei ripiegamenti e delle pliche. Non c’è lavoro che contenga una tensione, uno strappo, una cesura: tutto è naturalmente accaduto, il corpo ha la forma levigata del passato e si assottiglia inoculando la luce a poco a poco. Nella primordialità della forma non è dato distinguere la res extensa né aver più successo nella riconoscibilità del soggetto.

Certo, l’ambiguità fa gioco alle plastiche dissimulazioni dell’artista. eppure, la veste sacra di certe superfici simili a panneggi e la carnalità esplicita di tali altre curvature, si alimentano di una medesima bianchezza, di una tacita complicità.

ROBERTO LACARBONARA

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