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BACC2012
RICCARDOMONACHESI

Avevo 13 anni nel ’68 e l’anno dopo iniziai il liceo scientifico. Credo che di quello spirito rivoluzionario, ed allora sovversivo, colsi quasi ed unicamente solo l’importanza di “fare” qualcosa di decisamente manuale, “fare” al quale unii uno spirito artistico che serpeggiava prepotentemente in casa. Ho iniziato col riprodurre i disegni di Crepax, sono passato per la lavorazione della latta, del cuoio, della stoffa e delle perline finché, abbastanza casualmente, nel 1977 sono arrivato nello studio di Nino Caruso ai Coronari. La folgorazione fu immediata e totale: ho iniziato a fare ceramica e non ho più smesso. Sono passati 35 anni. Non credo molto all’ispirazione ottocentesca che ti coglie come un raptus violento, ma sicuramente ammetto che fare arte contempli una costante applicazione ad alcune suggestioni che ti coinvolgono per un breve periodo o per tutta la vita. Nel frattempo sono diventato architetto e fuggendo da qualsiasi tentazione di “design” ho scoperto che l’unica possibilità che mi interessa progettare è l’emozione che metto nel mio lavoro e che spero di trasmettere con esso. Pneuma, l’ultimo lavoro realizzato ed in parte ancora inedito, nasce da un viaggio a Lisbona fatto con Elisa Montessori, artista ed amica. Una visita al giardino botanico, l’imponenza delle radici aeree delle mangrovie, la voglia di trasmettere quello che di “aereo” hanno quelle architetture naturali… quindi il ritorno a studio e la voglia di riprendere il mio lavoro: con la tematica di sempre, ma arricchito di quell’istante magico che a Lisbona in un giorno ventoso ho scoperto per caso!

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